ROBERTO CASADEI - Sapinecchio casa D'arte

ROBERTO CASADEI


Roberto Casadei nasce a Rimini il 18/07/1970.
Sin da piccolo la sua vita è influenzata dalla straordinaria manualità e creatività che si respirava in famiglia, quella del padre e dei nonni con i mestieri  e quella del fratello maggiore per l’arte, la fotografia e i viaggi avventurosi.
All’ età di 18 anni il caro amico e scultore Gianni Grandoni, lo inizia alla lavorazione della pietra regalandogli i primi arnesi e le prime pietre su cui sperimentarsi.
Dopo un periodo con l’artista inizia un alternarsi di percorso personale e viaggi.
La Natura  di cui vive è nella vallata e nel fiume Marecchia, in Africa, in America Centrale e in India a stretto contatto con i popoli e le tradizioni locali.
Nel viaggiare nasce la ricerca della funzionalità dell’arte e di come questa sia connessa con l’intima spiritualità dell’uomo.

Un interesse per la relazione uomo-arte e sull’aspetto artistico nell’educazione ( e-ducere ) lo porta alla formazione come Insegnante per le scuole Steiner/Waldorf in Italia.
Segue, il percorso formativo in Arte nella pedagogia , Arte nel sociale e Arte Terapia ad indirizzo Antroposofico.
Espone in due mostre con opere in pietra nella provincia di Rimini, col tempo lascia gli spazi espositivi che riprende solo recentemente.
Ha frequentato seminari artistici e di confronto con Sandro Marinaci, Ale Hesselink, Giuseppe Greco, Emanuela Pagura, Silvia Ortelli, Renzo Rastelli, Friz Malburg.

Segue un gruppo Artistico - Terapeutico nella struttura psichiatrica  Residenza RTI – RTP “ Il Glicine” Servizio Sanitario Regionale Emilia – Romagna - Igea Marina (RN) e con l’associazione pedagogica La Casa D’Oro di San Marino segue e porta progetti di Formazione agli Insegnati della Scuola Elementare di Sato della Repubblica di San Marino.

Nel lavoro artistico si toccano zone profonde dell’essere, il micro e macro interagiscono, si incontra l’archetipo nel’opera, l’inerte prende forma ed esce fuori nel mondo come creazione.
Una creazione artistica quando esce nel mondo è in relazione con il sociale, l’atto artistico non resta chiuso e prigioniero nel’opera ma si apre ad un dialogo con tutti coloro che ne fruiscono e con tutto l’ambiente.
Lo stesso ambiente è influenzato e si modifica attorno al’opera. Questa è un fatto che è sempre avvenuta, ma oggi dovremmo agire avendone una chiara consapevolezza ed un senso di responsabilità.
Per questo penso che offrire corsi artistici sia come offrire un atto meditativo nella vita materiale e per la vita stessa, intesa nel suo significato più vasto e profondo”.